Facciamo così. Per depurarci da tutta questa euforia e tornare coi piedi ben saldi per terra, rievochiamo i tempi della scuola. Tranquilli, non interrogo.
Una domanda, però, avrei proprio voglia di farvela. Ve lo ricordate dove andavate
a studiare, dopo le lezioni? Beh, scommetto che nessuno risponderà come Elisa.
“Passavo i miei pomeriggi tra i legni pregiati conservati nel laboratorio di liuteria del papà.
Qui, zitta zitta per non disturbare, passavo il mio tempo a osservarlo.
Forse è proprio così che, senza quasi accorgermene, mi sono innamorata di quella professione”
Attenzione, attenzione. Mi sembra di vedere una lacrima di commozione.
Eh la mia co-pilota fa tanto la dura, ma alla fine è una sentimentale! Quando poi si parla di passioni…
Pare proprio non riesca a resistere alla tentazione di accendere quelle di chi le sta vicino.
A far scoccare la scintilla del talento di Elisa, invece, ci si è messo un corso di liuteria.
Io posso pure giocare a fare la diva ma Elisa, come dicono dalle mi parti,
l’è proprio ganza. Oggi ci sono tante donne che di mestiere fanno le liutaie,
ma una volta questa era una professione prettamente maschile.
Un po’ perché, ahimè, le ingiustizie sono sempre andate di moda;
un po’ perché certi strumenti grandi come il violoncello richiedono
parecchia forza fisica. Lei, però, non s’è mica lasciata intimidire.
“Il mio miglior violino? IL PROSSIMO!
Rispondo sempre così a questa domanda.
È la ricerca, continua e inesauribile, di nuove soluzioni a dare energia al mio lavoro.
L’importante, alla fine di ogni lavoro, è riuscire ad apprezzare le qualità
dello strumento che si è appena terminato.”
L’ho deciso in questo momento.
Se rinasco voglio fare la liutaia. Che sia messo immediatamente agli atti.
Lo so, lo so. Ogni volta che incontro un personaggio mi innamoro del suo lavoro
e poi mi lancio in queste dichiarazioni. Stavolta, però, prometto che non cambierò idea.
Anche perché l’emozione che sanno regalare questi strumenti, come direbbe Mina, è GRANDE GRANDE GRANDE.
…Ma TAC, in che senso? Proprio ora che le cose di facevano poetiche
come piace a me, ecco che la scienza scende in campo a gamba tesa.
Elisa mi racconta che anche gli strumenti musicali, ogni tanto, si devono fare un check-up.
“Di recente abbiamo portato gli strumenti al museo naturale di Vienna,
dove c’è una TAC che approfondisce la costruzione degli strumenti e ne analizza i particolari”
Nota dopo nota,
melodia dopo melodia,
tappa dopo tappa.
Viaggiate con me fino alla fine.
IO E LA MIA CO-PILOTA DELL'ENERGIA
Ancora poche tappe. Siamo quasi arrivate alla fine di questo viaggio.
Potrei scrivere di essere stanca, raccontarvi del troppo sonno che ho in arretrato,
dirvi che non vedo l’ora di tornare a casa. La verità, però, è un’altra. Io mi sento alla grande.
Sono carica di grinta, entusiasmo, energia.
D’altra parte, con una co-pilota come Estra c’era da aspettarselo.
L’energia è un viaggio straordinario.
Gas, luce e servizi innovativi: verso il futuro con te.