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ODE A LODI

leggio

Ero già pronta per incontrarti. Sai quante volte ho sentito parlare di te?
Di certo, ho capito che in molti ti odiano. Senza offesa, eh!
Comunque, non è il caso di disperarsi. Ho scoperto che qualcuno
ti trova addirittura affascinante. Per questo ero curiosa di conoscerti.
Avrei voluto capire con quale squadra scendere in campo.

Ero certa che Lodi sarebbe stata la città perfetta per il nostro primo appuntamento.
Ma tu, nebbia, non ti sei presentata.
Eh vabbè, sei fortunata, non sono una che porta rancore.
Poi, devo riconoscertelo, sei una che sa come farsi perdonare.

A sostituirti hai mandato un sole così brillante che, per un attimo,
mi sono chiesta se la Pianura Padana non nasconda tra i suoi campi
di grano un segreto affaccio sul mare.

giacca



Che poi, in queste giornate calde e luminose, la mia co-pilote dà il meglio da sé.
Dopo tutti questi giorni, un po’, ho imparato a conoscerla.
Quando avvista una fonte d’energia sta come me quando… avvisto una foto di Ryan Gosling!

Ma torniamo da Hollywood a Lodi. Raffaele, per fortuna, non declina il mio invito.
Puntualissimo, mi raggiunge in Piazza della Vittoria.

scalpello
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Bella, vero? È una delle piazze quadrate più grandi d’Italia
e il Touring Club l’ha inserita nella classifica delle più belle del Paese

Tutto merito degli eleganti palazzi storici che la incorniciano, dei portici che ne delineano il perimetro e del Duomo che la impreziosisce.

In fondo non c’è da stupirsi se, negli anni, molti registi l’hanno voluta come scenografia
per film e spot pubblicitari. Certo che ascoltare Raffaele è proprio bello.
Lui, più che parlare, CANTAAAAAAAA.

microfono
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Credo di essere nato cantando, o perlomeno questo è quello
che sostiene mia mamma. Ho iniziato da bambino per poi scoprire
col barocco il mio mondo artistico d’elezione

Cominciamo a parlare di musica e gli occhi di Raffaele s’illuminano.
Sembrano quelli di un innamorato che, guardando la sua anima gemella,
fatica a nascondere la sua infatuazione

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La prima volta che ho ascoltato la musica barocca ne sono rimasto talmente affascinato
da volerne subito sapere di più. Così ho scoperto l’opera ed è stato amore a prima vista.

Oggi Raffaele è uno dei controtenori italiani più apprezzati al mondo
(ascoltate quanto è bravo), ma la sua passione non si è affievolita:
«Il canto lirico è un’arte che richiede tempo e dedizione, va conosciuta
nel profondo per essere compresa e amata, tanto quanto è il tempo richiesto
ai suoi interpreti per acquisirla. Qualità che non sembrano essere in sintonia
con il nostro frenetico modo di vivere»

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L’opera nasce dalla vita di tutti i giorni, la trasfigura in un mondo
immaginario dove le persone cantano per esprimersi invece di parlare.
Nulla di più paradossale e al tempo stesso necessario.
È questo il suo bello, ciò che la rende così ineludibile e intramontabile.

I suoi racconti mi ammaliano. Ma, ehi, che sta succedendo?
Neanche il tempo di distrarsi un attimo e il sole già ci abbandona.
Eppure, in un curioso contrasto, più la luce s’intiepidisce
e più il vociare dei passanti diventa vivace.
Ed eccole, ora che ci si mettono pure le campane.

Non ci sono più dubbi. È ufficialmente scoccata l’ora dell’aperitivo,
un rito irrinunciabile nella liturgia della provincia italiana.

Siamo a pochi chilometri da Milano, eppure la frenesia che si respira nel capoluogo
lombardo sembre lontanissima. Qui, tutto segue un ritmo più lento

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“Con un piccolo sforzo di fantasia, provo a ricostruire l’immagine delle vie acciottolate del centro storico
attraversate dalle macchine d’epoca nei giorni della Mille Miglia. Mi appare come fosse la scena
di un film d’epoca, in bianco e nero, con un sottofondo di musica jazz.”

Anche noi, da bravi, ci sediamo a un tavolino.
Gli chiedo dei suoi viaggi, quelli che l’hanno portato lontano da Lodi
ma gli hanno permesso di raggiungere un successo internazionale.

Mi racconta della sua esperienza nel Regno Unito:
«Il debutto a Glyndebourne, lo scorso anno, è stato un momento eccezionale non solo
per la bellissima opera che ho interpretato per la regia del grandissimo Graham Vick,
ma anche per il valore simbolico di quel luogo che è stato uno storico trampolino
di lancio per la carriera della maggior parte dei grandi artisti lirici del nostro tempo».

Presto ripartirà per Londra.
Mi confessa, però, che la nostalgia dell’Italia ogni tanto si fa sentire:
«Quando sono all’estero per tanto tempo mi mancano il gusto,
l’umorismo, l’ingenuità e la creatività che nel nostro Paese sono ovunque
- dal paesaggio alla tavola - e che si traducono quasi sempre in bellezza».



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E chissà, sarà forse per scacciare questo vago e leggero senso di nostalgia
che un po’ di quella bellezza Raffaele cerca sempre di portarla con sé:
«Nella mia valigia non mancano mai degli spartiti, delle cuffie e una giacca:
non si sa mai che si fa per cena!».

E insomma, diciamocelo.
Sono o non sono una reporter da 110 e LODI?

(Balle di fieno che rotolano)

Ascolta la colonna sonora del nostro viaggio!

IO E LA MIA CO-PILOTA DELL'ENERGIA

3, 2, 1… che il countdown abbia inizio!
Siamo agli sgoccioli di questo viaggio e la malinconia comincia quasi a farsi sentire.
Solo la travolgente energia della mia co-pilota può distrarmi.
Madonnina, arriviamo.

L’energia è un viaggio straordinario.
Gas, luce e servizi innovativi: verso il futuro con te.

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